In arrivo GAJTO GAZDANOV, GEORGES RODENBACH, WALTER F. OTTO

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Sanny90,

Buonasera lettori!

Ecco i prossimi arrivi in libreria per Fazi Editore!

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Gajto Gazdanov
RITROVARSI A PARIGI

Il romanzo inedito di un grande autore russo, pubblicato con successo in tutta Europa. Considerato il migliore scrittore russo dell’emigrazione europea, viene paragonato, per forza e stile, a Proust, Kafka, Camus, Nabokov.
Gajto Gazdanov (1903 – 1971) di estrazione osseta, nasce a San Pietroburgo ma cresce in Siberia e Ucraina. Nel 1920 abbandona la Russia dopo aver combattuto nelle file dell’Armata Bianca di Vrangel’ e si stabilisce a Parigi, dove per mantenersi lavora negli stabilimenti della Renault e poi come conducente di taxi. Muore nel 1971 a Monaco di Baviera. Fra i suoi romanzi più importanti, tradotti anche in inglese, francese e tedesco, figurano Una serata da Claire (1930), Strade di notte (1940), Il fantasma di Alexander Wolf (1948) e Il ritorno del Budda (1950).

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Georges Rodenbach
BRUGES LA MORTA

Torna in una nuova edizione uno dei capolavori del decadentismo, la celebrazione lirica di una città, inquietante allegoria di una condizione umana e culturale. Un’opera che sembra sostare a un crocevia, condensando l’immaginazione di un’intera epoca e lanciando verso il futuro la sua provocazione fantastica. In esso si può riconoscere la stessa atmosfera allucinata di un capolavoro di Hitchcock, La donna che visse due volte.
Uscito nel 1892, il libro fu al momento della pubblicazione uno dei più grandi best-seller del tempo. Dimenticato per gran parte del Novecento, poiché considerato disimpegnato politicamente, il libro venne riscoperto alla fine del secolo scorso e considerato unanimemente dalla critica come “un grande incanto”.

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Walter F. Otto
IL VOLTO DEGLI DÈI

Venti tesi sull’essenza del mito, sulla civiltà degli antichi, sul mondo moderno e sulla lontananza del divino: in pagine serrate e profetiche, Walter F. Otto, filologo classico e storico delle religioni tra i maggiori dell’ultimo secolo, ripercorre il cammino dell’Occidente sul filo di parole fondamentali quali legge, archetipo e mito, che diventano altrettante stazioni di un’ermeneutica complessiva del mondo antico e dei suoi aspetti più emblematici.
Otto riconosce nell’uomo la facoltà di disporsi verso quella luminosità dell’essere e dello spirito che assume la formadel divino nella storia, il volto degli dèi, senza però avere di mira una filosofia, una teoria del mito: la conoscenza del divino per Otto è visione e, se il mito esiste per l’uomo, questo accade tuttavia senza l’intervento umano.

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