[RECENSIONE] Spyros. Il marinaio italiano di Rita Giammarresi!

Like

Buongiorno lettori!

Anche oggi vi propongo una nuova recensione di una lettura, per me, molto interessante! Il libro in questione è Spyros. Il marinaio italiano di Rita Giammarresi!

Ringrazio l’autrice per la copia omaggio.

Titolo: Spyros. Il marinaio italiano Autore: Rita Giammarresi
Pubblicato: Ottobre 2018
Formato: Cartaceo  Pagine: 240

Link d’acquisto:QUI

Trama:

È un giorno d’inverno. Giuseppe, dopo una lunga vita vissuta tra gioie, dolori, entusiasmo, tenacia e tante avventure, ha appena esalato il suo ultimo respiro. La morte lo ha preso, ma inizia a percepirsi più vivo che mai e incomincia a ripercorrere a ritroso un viaggio nelle memorie del proprio passato. Partendo dall’infanzia, i suoi ricordi si snodano tra gli anni ’20 e ’30 nel colorito rione del Capo, storico quartiere di Palermo. Le sue rievocazioni continuano in Grecia poiché, a seguito dello scoppio del Secondo conflitto mondiale, Giuseppe riceve la chiamata alle armi. Divenuto un marinaio della Regia Marina Italiana, apprende una nuova lingua e si integra per quattro lunghi anni nella piccola comunità di Navarino, in Grecia, i cui abitanti gli danno il soprannome Spyros e dove lascerà un pezzo del suo cuore e della sua giovinezza. Giuseppe narra il suo ritorno in una Palermo da ricostruire insieme alla sua stessa vita, un cammino di sofferenza, ma anche e soprattutto di riscatto e di speranza tracciando con serenità, fin dalla prima pagina, un intenso percorso di riflessione che terrà il lettore con il fiato sospeso fino alla fine.

Spyros. Il marinaio italiano è il romanzo d’esordio della mia concittadina Rita Giammarresi, che ha presentato il libro al Salone Internazionale di Torino di quest’anno.

Per la prima volta, da quando ho aperto questo piccolo blog, mi trovo a recensire un libro ambientato in Sicilia, la mia Terra!

Spyros, in greco significa cestino pieno di semi. Questo è il nome che il protagonista di questa storia porterà con sé per tutta la sua vita. Ma prima di arrivare a questo punto, bisogna capire perché gli è stato dato questo appellativo e in quale contesto.


La storia inizia dall’epilogo. Giuseppe è da poco spirato e da qui ha inizio il suo viaggio a ritroso nella sua memoria.

Ci troviamo negli anni 30 del Novecento e Giuseppe è un bambino vivace, che ama correre e giocare…  vive al Capo, un famoso quartiere storico di Palermo, è orfano di padre e il suo unico affetto è la madre che lavora come infermiera all’ospedale. La donna non c’è quasi mai in casa, pur di guadagnare qualcosa per sfamare lei e il suo bambino. Ma quel periodo, soprattutto per una vedova, non è stato certo dei migliori, la fame e l’indigenza sono solo alcuni dei ricordi che Giuseppe porterà sempre dentro di sé, insieme all’amore per la  madre, sebbene tenda non manifestare il suo affetto in maniera plateale.

Oltre al periodo della fanciullezza, ciò che l’uomo ricorderà sarà anche il periodo della Seconda Guerra Mondiale, in cui lui ha prestato servizio come marinaio, e in particolare, la sua spedizione in Grecia durante il conflitto. Saranno proprio gli abitanti di un paesino sperduto, Zurza, a dare a Giuseppe l’appellativo Spyros, poiché grazie al suo buon cuore ha conquistato l’amore e la fiducia di questi semplici uomini. La guerra cambierà per sempre il ragazzo, ma sarà grazie alla sua tenacia e all’amore che troverà l’obiettivo ultimo della sua vita!

 

“Fu come essere ribattezzato a una nuova vita un’esistenza reinventata dentro la quale io acquisivo un nuovo significato nel mondo.”

 

C’è qualcosa che non vi ho detto. Questo libro è biografico, dedicato alla vita del padre dell’autrice. Dalle parole che ho letto traspare l’amore di questa figlia per suo padre. Mi sono commossa, non soltanto per gli avvenimenti descritti nel libro, ma soprattutto per ciò che mi ha trasmesso. La narrazione è ricca di insegnamenti e valori, che oggi, quasi non esistono più.

L’autrice con uno stile scorrevole ci accompagna verso luoghi meravigliosi come la Grecia, ma anche all’interno della storia e delle abitudini siciliane. E’ stato bello leggere certi modi di dire tipici della mia città. Addirittura, mi sono tornate in mente alcune storie che mio nonno era solito raccontarmi da bambina, sulla vita di quel periodo, sviluppando un’empatia con la lettura, poiché vedevo con gli occhi della immaginazione ciò che stava succedendo, come se fossi realmente sul luogo in quello stesso momento.

Ho terminato questo libro con voracità e, quando sono arrivata alla conclusione, dentro di me ho sentito il bisogno di ringraziare Giuseppe e anche l’autrice, per questa esperienza coinvolgente come poche. Per chi ama la lettura in tutte le sue sfumature, Spyros è senza dubbio un’opera che non mancherà di stupirvi e infine, come me, non rimarrete delusi, ma ripieni di speranza.

Delizioso!

 

Like