“SENZA FAR RUMORE” di Riccardo Castiglioni!

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Sanny90

Buongiorno lettori!

Nel post di oggi vi segnalo il libro “SENZA FAR RUMORE” di Riccardo Castiglioni, disponibile dal 30 giugno 2017! In allegato trovate il link d’acquisto e la pagina facebook dell’autore!

Link acquisto: https://www.amazon.it/Senza-far-rumore-Riccardo-Castiglioni-ebook/dp/B0787H5KCX/ref=tmm_kin_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/SFR.SenzaFarRumore/

Copertina flessibile: 272 pagine

Editore: La Ponga (30 giugno 2017)

Collana: Nessun alibi

Lingua: Italiano

ISBN-10: 8897823610

ISBN-13: 978-8897823612

Senza far rumore di [Riccardo Castiglioni]

Trama:

Una vita senza far rumore quella di Antonio, anziano insegnante di Liceo, con l’unica compagnia di Lele, suo amico di sempre.

La vita di Antonio cambia quando conosce online Claudia, giovane studentessa universitaria amante dei libri come lui, ma un equivoco interrompe la loro amicizia.

Antonio dovrà però rintracciarla quando un’ombra minacciosa ricompare dal passato.

Antonio è costretto a lasciarsi alle spalle la sua esistenza apatica e senza scosse per fare una cosa per lui impensabile: diventare un “uomo d’azione”.

Autore:

Riccardo Castiglioni è nato nel 1971 a Busto Arsizio, dove risiede.

Laureato in Economia e Commercio, è direttore finanziario di una società del settore Ottico.

E’ sposato e ha due figlie.

Senza Far Rumore, il suo romanzo d’esordio, è stato selezionato per concorrere al Premio Scerbanenco 2017.

Estratto:

Nessuno si ricordava a lungo di lui: lo sapeva bene da tempo. Era un uomo a basso peso specifico, come si definiva con una punta di autoironia. Di quelli che percorrono le pagine del mondo senza fare rumore, incapaci di lasciare una traccia. Questa etichetta lo aveva accompagnato per tutta la sua esistenza adulta.

Non avrebbe saputo dire quando la sua rarefazione fosse cominciata: era sempre stato un ragazzo timido, forse poco incline all’ottimismo ma capace di farsi trascinare dagli altri quando era il caso. Della sua giovinezza rammentava momenti di vera allegria, briciole di spensieratezza; perfino sporadici attimi di brillantezza come in quelle estati in campagna, ospiti nella casa di nonna. Una combriccola di cugini di vario grado che gli piaceva capitanare in un mondo di soli bambini di cui lui era il maggiore, ciò che ne faceva il più alto in grado.

Una vita normale – quella che a lui appariva normale; solo, forse, un po’ troppo monotona.

Dopotutto, rifletté, la vita e le sue cadenze non erano quasi cambiate nei suoi primi sessantadue anni. Aveva trovato rifugio nella scuola che aveva frequentato: prima come studente, poi in veste di insegnante. Con gli anni era divenuta la sua vera casa; forse più ancora del minuscolo alloggio su due piani nella casa di corte dove aveva sempre vissuto e che aveva riscattato dopo anni di affitto. La scuola lo aveva accolto nel suo grembo materno e lui vi si era lasciato cullare come un figlio. La sua esistenza era stata una lunga teoria di eventi ripetitivi: scuola da lunedì a sabato, riposo e visite parenti la domenica. Da un settembre a un altro passando per Ognissanti, Immacolata, Natale, Capodanno, Carnevale, Pasqua, Venticinque Aprile e Primo Maggio. Primo e secondo quadrimestre in un fiato. L’Estate, che sembrava non dovesse finire mai e che invece cedeva presto il posto alle brezze di settembre.

Lungo il fluire immutabile degli anni scolastici il Professore aveva attraversato l’adolescenza, era diventato un giovane adulto e poi un adulto meno giovane. Infine aveva cominciato a invecchiare, ingrigendo e quasi scolorendo insieme ai muri intonacati delle aule che conosceva così bene.

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