Buon pomeriggio lettori!
In ritardo di un giorno, ma meglio tardi che mai, Mondadori ha annunciato che Il nuovo libro di Veronica Roth esce il 17 gennaio 2017, il giorno del mio onamostico per giunta… in contemporanea mondiale negli Stati Uniti e nella maggior parte dei Paesi Europei!! Il titolo sarà Carve the Mark e speriamo che mantengano la cover originale che è spettacolare!!!
Veronica Roth annuncia così l’arrivo del suo nuovo romanzo:
“Carve the Mark nasce da
un’idea che ho cominciato a scrivere quando avevo dodici anni ma che non riuscivo a portare a termine.
Volevo raccontare la storia di un ragazzino che è stato rapito e che scopre di sentirsi a suo agio più nel
posto in cui lo hanno portato che a casa propria. Mi spiego: che cosa fai se avverti un’affinità proprio con
gli acerrimi nemici del tuo popolo? Come ti fa sentire questo? La storia nel frattempo è cambiata ma il
nucleo della trama è ancora lo stesso.
Carve the Mark differisce da Divergent per molti aspetti: anzitutto non riguarda delle persone buone
che fanno la cosa giusta per salvare il mondo, piuttosto della gente disperata disposta a fare qualsiasi cosa
per ottenere ciò che vuole. Il problema è capire che cosa vogliono. Carve the Mark è anche ambientato in
un universo molto esteso, con una storia complessa, lingue diverse e fenomeni misteriosi. Non ha la
dimensione claustrofobica delle ambientazioni distopiche e non assomiglia per nulla al nostro mondo.”
Veronica Roth parla anche dell’emozione di essere pubblicata contemporaneamente in
trentatré lingue diverse: “Sono emozionata e anche un po’ spaventata. Sono stata in tour due volte lo
scorso anno, quindi ho visitato alcuni dei Paesi dove Carve the Mark verrà pubblicato e questo significa
molto per me: ora conosco i lettori, gli editori, i librai e persino gli scaffali. E’ tutto molto concreto e reale.
E ci sono delle parti di Carve the Mark che riguardano proprio l’importanza della lingua madre per le
persone: infatti, anche se si parla o legge correttamente un’altra lingua, non sarà mai paragonabile alla
propria. Proprio per questo motivo sono convinta che sia più che mai significativo il fatto che questo
romanzo venga tradotto in trentatré lingue.”